di Kenan Digrazia
Introduzione di Marco Sebastiani
Se come noi siete stanchi di articoli che accostano la fisica quantistica o la teoria della relatività alla sfera di una non meglio identificata spiritulità, spesso in salsa new age, seguiteci nel viaggio tracciato oggi da Kenan Digrazia.
Un'altra tendenza cui assistiamo ai nostri giorni, e circa la quale sarebbe opportuno fare chiarezza, è quella, da parte dei cosiddetti nazionalisti Indù o tradizionalisti indiani, di voler far risalire sempre e comunque le innovazioni cardine della scienza moderna alle scritture di area vedica, creando a volte collegamenti interessanti, a volte teorie imbarazzanti per chi le propone.
E' infatti una dote rara aver afferrato concettualmente le regole fisiche alla base dell'Universo e in particolare la teoria della relatività, così come la meccanica quantistica e sapersi orientare tra onde e particelle, ma soprattutto saper rendere questi argomenti accessibili ai non addetti ai lavori. Sono divenute proverbiali le parole di Richard Feynman, premio Nobel per la fisica nel 1965 per l'elaborazione dell'elettrodinamica quantistica e grande divulgatore scientifico:
"Penso di poter affermare che nessuno capisce la meccanica quantistica.“
Riteniamo inoltre molto interessante osservare come scienza e religioni si osservino e si influenzino reciprocamente molto più di quanto si è soliti credere. Per questo motivo è un punto di vista non frequente ed estremamente utile quello evidenziato nell'articolo di Kenan Digrazia, fisico dell'Università di Catania ed appassionato di storia delle religioni e delle scritture induiste, a cui lasciamo ora la parola, con l'augurio che questi suoi approfondimenti possano diventare in futuro una rubrica fissa su Yoga Magazine Italia.
Un'altra tendenza cui assistiamo ai nostri giorni, e circa la quale sarebbe opportuno fare chiarezza, è quella, da parte dei cosiddetti nazionalisti Indù o tradizionalisti indiani, di voler far risalire sempre e comunque le innovazioni cardine della scienza moderna alle scritture di area vedica, creando a volte collegamenti interessanti, a volte teorie imbarazzanti per chi le propone.
E' infatti una dote rara aver afferrato concettualmente le regole fisiche alla base dell'Universo e in particolare la teoria della relatività, così come la meccanica quantistica e sapersi orientare tra onde e particelle, ma soprattutto saper rendere questi argomenti accessibili ai non addetti ai lavori. Sono divenute proverbiali le parole di Richard Feynman, premio Nobel per la fisica nel 1965 per l'elaborazione dell'elettrodinamica quantistica e grande divulgatore scientifico:
"Penso di poter affermare che nessuno capisce la meccanica quantistica.“
Riteniamo inoltre molto interessante osservare come scienza e religioni si osservino e si influenzino reciprocamente molto più di quanto si è soliti credere. Per questo motivo è un punto di vista non frequente ed estremamente utile quello evidenziato nell'articolo di Kenan Digrazia, fisico dell'Università di Catania ed appassionato di storia delle religioni e delle scritture induiste, a cui lasciamo ora la parola, con l'augurio che questi suoi approfondimenti possano diventare in futuro una rubrica fissa su Yoga Magazine Italia.