di Maria Sabatini
Ho iniziato a praticare su di un paiolato in legno, insieme al mio maestro, e solo dopo alcuni anni ho scoperto che esisteva un accessorio chiamato tappetino da yoga. Non è scontato o necessario come sembra utilizzare un tappetino e si può vivere con gioia e praticare alla grande usando un tappetino a caso oppure senza. Ci tenevo ad iniziare in questo modo anticonformista una guida all'acquisto dello "yoga mat" perfetto. Mi piace pensare che per praticare non serva nulla se non il proprio corpo.
Mi piacerebbe evidenziare come intere scuole di yoga enfatizzino l'importanza di sentire il radicamento alla terra oppure di concentrare l'attenzione sulle linee o spirali di energia che si creano tra le forze in gioco. Senza tappetino, o con un tappetino molto basso e con un'aderenza decente, tutti questi concetti risultano molto più evidenti.
Il primo consiglio che in genere fornisco quando mi viene chiesto quale tappetino da yoga comprare, è di aspettare qualche tempo. Per valutare un buon tappetino è necessario conoscere i propri gusti in dettaglio e tutte le variabili in gioco. Vediamo quindi quali sono le componenti essenziali e le considerazioni da farsi. Come spesso accade, introducendo una nuova complessità , il tappetino può complicare o peggiorare ulteriormente la vita, invece di migliorarla.
Nell'articolo che segue spaccheremo il cosiddetto capello in quattro, probabilmente facendo la gioia del marketing manager di Manduka (una nota società produttrice ndr). Il tappetino giusto per noi, potrebbe rendere più facile e confortevole eseguire alcune posizioni? Una pratica costante è il modo migliore per rendere facili e confortevoli le posizioni. A parte gli scherzi, che sia chiaro sin da ora, è questione di gusti personali, di conformazione fisica e del tipo di pratica che si svolge ed un tappetino non migliora la nostra pratica.